Carta stratigrafica ufficiale 2009
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La storia scientifica della Terra è merito di quella disciplina veramente affascinante che è la geologia, in modo particolare del suo ramo detto stratigrafia. La geologia moderna nasce nella seconda metà del Settecento, quando il metodo scientifico è abbastanza maturo ed accettato da potersi porre in contrasto con credenze religiose e filosofiche vecchie di decine di secoli. Lo scozzese James Hutton, e sul versante della paleobiologia il più noto francese Georges Cuvier, misero in crisi il vecchio computo biblico che faceva risalire la Creazione a 6000 anni fa.

Eone Era Periodo
ADEANO Caotiano*
  Zirconiano*
ARCHEANO Earcheano
  Paleoarcheano
  Mesoarcheano
  Neoarcheano
PROTEROZOICO Paleoproterozoico Sideriano
    Rhyaciano
    Orosiriano
    Statheriano
  Mesoproterozoico Calymmiano
    Ecstasiano
    Steniano
  Neoproterozoico Toniano
    Cryogeniano
    Ediacariano
FANEROZOICO Paleozoico Cambriano
    Ordoviciano
    Siluriano
    Devoniano
    Carbonifero
    Permiano
  Mesozoico Triassico
    Giurassico
    Cretaceo
  Cenozoico Paleogene
    Neogene
    “Quaternary” (Antropogene?)**

 

(*) La tabella è quella aggiornata al 2009 della Commissione Internazionale di Stratigrafia, a parte la suddivisione dell’Adeano, utilizzata ma non ufficiale, in due ere: 1) il Caotiano, proposto dalla NASA, che racchiude la formazione della Terra dai planetesimi priordiali e l’ipotetico impatto con Theia, il pianeta che secondo la teoria del c.d. “impatto gigante” avrebbe formato la Luna; 2) lo Zirconiano (da alcuni chiamato anche “Jackhillsiano”), ovvero il periodo della definitiva solidificazione della crosta terrestre che ha prodotto le prime testimonianze geologiche terrestri, ovvero alcuni tipi di zirconi).

(**) La vecchia suddivisione stratigrafica, quella utilizzata cinquant’anni fa, parlava di Cenozoico o Terziario (diviso in Paleocene, Eocene, Oligocene, Miocene e Pliocene) e Neozoico o Quaternario (diviso in Pleistocene ed Olocene). Citando it.wikipedia, “Agli inizi degli anni novanta del ‘900 si erano contrapposte due scuole di pensiero principali: 1) la prima, a favore della conservazione del termine Quaternario per ragioni storiche, suggeriva di spostare l’inizio a 2,6 milioni di anni fa, in corrispondenza dell’ultima inversione del campo magnetico terrestre. In questo caso il Quaternario abbraccerebbe tutto l’Olocene, il Pleistocene e il Gelasiano (Pliocene superiore); 2) la seconda era invece a favore dell’eliminazione del termine e all’inclusione delle suddette epoche nel Cenozoico per la difficoltà di definire questo limite in aree a clima tropicale e per la mancanza di crisi biologiche evidenti. Un altro argomento a favore dell’eliminazione era legato alla durata estremamente breve di questa era se rapportata a quelle delle ere precedenti, al punto da rendere spesso inefficaci i metodi classici della stratigrafia.”

La questione è stata risolta dalla Commissione Internazionale di Stratigrafia nel 2009 con la nuova carta ICS, che conferma il periodo Quaternario, ma giustamente – qui dò ragione ai maccartisti dell’antiantropocentrismo – mette il “Quaternary” all’interno dell’era Cenozoica: non aveva senso tenere un’era di “soli” 2,5 milioni di anni circa solamente perché allora sono comparsi i primi ominidi. Il “quaternary” è stato diviso in due epoche: 1) il Pleistocene, da 2,588 Ma a 0,0117 Ma; 2) l’Olocene, da 0,0117 milioni di anni fa (Ma), tuttora in corso. A mio parere, considerare “geologico” un periodo di soli 11.700 anni è risibile, ma tant’è e mi adeguo.

Chiosa semiseria

Certo però che “quaternary” in mezzo a tutti quegli “ene” mi suona veramente cacofonico, avrei preferito perfino “Neoprene” piuttosto, anche se non c’entra assolutamente nulla. Anche se, con la stessa logica, dovremmo tornare al vecchio nome “Cretacico” che però mi suona ancor peggio cacofonico. Visto che il quaternario è essenzialmente un residuo tolemaico, potevano chiamarlo “Antropogene“, termine già utilizzato da alcuni anche se il suo significato, soprattutto cronologico, è dibattuto. Se incontrassi un delfino paleontologo, non avrei alcun problema a sentirlo parlare di un “Cetaceogene” datato a partire da (circa) 50 milioni di anni fa, quando i cetacei iniziarono a distinguersi dagli altri ungulati. E’ il suo sacrosanto punto di vista.