Enrico Fermi
Enrico Fermi (1901-1954; public domain via Pycril).

Per chi ama l’astronomia e la fantascienza, il paradosso di Fermi è qualcosa di molto interessante. Visto in modo più approfondito, pone dei problemi filosofici non banali, tra i primi che vengono in mente:

  • la validità del principio copernicano di mediocrità, sia dal punto di vista dell’osservatore (ci immaginiamo gli alieni più o meno come noi) sia dal punto di vista dell’osservato (ci immaginiamo che essendo noi “mediocri” devono esistere molti “noi” nell’universo);
  • la contrapposizione a livello biologico tra necessità e storicità (quanto della nostra biologia non può essere altrimenti e quanto è dato solo da fortuite variabili storiche?);
  • il significato profondo del nostro sviluppo tecnologico;
  • la natura profonda della “comunicazione” e del “linguaggio”;
  • l’inevitabile tendenza a “specchiare” negli “alieni” le nostre problematiche e il nostro modo di pensare (tanto da poter riconoscere in molte delle ipotesi proposte il momento storico in cui sono state formulate).

Sono sicuro di non aver scritto nulla di originale né tantomeno di scientificamente valido, l’unica cosa forse che potrebbe essere interessante è l’applicazione al paradosso di Fermi dello schema sulla comunicazione di Jakobson:

Schema di Jakobson
Lo schema della comunicazione di Jakobson (autore sconosciuto, fair use).

Anche se sono sicuro che qualcuno ci avrà già pensato da un pezzo. Le argomentazioni mi rendo conto sono abbastanza raffazzonate, però non potevo razionalizzarle per il semplice motivo che il tempo che ho potuto dedicare non è stato molto e anche se rifuggo dai contenuti-spazzatura (anche se sono sicuro che qualcuno considera tali i miei scritti), non posso nemmeno scrivere un articolo ogni sei mesi…

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Il paradosso di Fermi