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PRIVACY POLICY – SCHEDA INFORMATIVA

1. Cosa sono i “cookies”?

I “cookies” (“biscotti” in inglese) sono dei piccoli file di testo che un sito web memorizza nel computer dell’utente tramite il suo browser, e che vengono ritrasmessi al sito stesso alla visita successiva dello stesso utente. I cookie sono usati per eseguire operazioni specifiche riguardanti gli utenti che accedono al sito. Nel corso della navigazione di un sito, l’utente può però ricevere anche i c.d. cookie di “terze parti”, poiché sul sito web visitato possono essere presenti elementi tipo immagini, mappe, musica, link che risiedono su web server diversi da quello sul quale si trova la pagina richiesta, ed essere perciò “tracciato” da siti diversi da quello che si sta visitando.
Anche altre tecnologie sono utilizzabili per raccogliere informazioni sull’utente e sul suo utilizzo de web: ad esempio i “web beacon”, i GIF trasparenti e tutte le forme di “storage” (memorizzazione) locale introdotte con HTML5. I “cookies” infatti possono rimanere nel sistema anche per lunghi periodi e possono contenere anche un codice identificativo unico. Ciò consente ai siti che li utilizzano di tenere traccia della navigazione dell’utente all’interno del sito stesso, per finalità statistiche o pubblicitarie, per creare cioè un profilo personalizzato dell’utente a partire dalle pagine che lo stesso ha visitato e mostrargli quindi pubblicità mirate (il c.d. “Behavioural Advertising”).

2. Esistono diversi tipi di cookies:

La normativa ufficiale distingue tre tipi di “cookies”.

a) i c.d. “cookies tecnici”. Gli specialisti dicono che il web è “stateless”, cioè non tiene conto della propria “storia”. Questo però rende molte operazioni web, abituali ormai da anni, virtualmente impossibili. Per questo sono stati inventati i “cookies” tecnici: essi sono necessari ad esempio per autenticare un particolare utente, per identificare i suoi accessi al sito (le “sessioni”, gestite appunto dai “cookies di sessione”, senza i quali non sarebbero possibili “home banking”, prenotazioni di voli o acquisti online), per stabilire cosa egli può fare e non fare, e così via. Sono “cookies tecnici” anche quelli per contenuti multimediali tipo “flash player” se non superano la durata della sessione, e i cookie di personalizzazione (ad esempio, per la scelta della lingua di navigazione). I “cookies tecnici” sono talmente indispensabili che essi sono liberamente utilizzabili dal punto di vista legale, previa informativa, in quanto hanno il fine – ma devono avere solo questo – “di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica […] nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell’informazione esplicitamente richiesto dall’abbonato o dall’utente a erogare tale servizio”. Dall’importante punto di vista della permanenza nel computer dell’utente, i “cookies tecnici” si dividono in “persistenti”, i quali una volta chiuso il browser non vengono distrutti ma rimangono fino ad una data di scadenza preimpostata, e i “cookies di sessione”, che vengono distrutti ogni volta che il browser viene chiuso. I “cookies tecnici”, essendo indispensabili alla fruizione del sito visitato, possono essere utilizzati quindi anche in assenza del consenso, in presenza di una semplice informativa. Si dice infatti che per essi vale la regola del c.d. “opt-in” (consenso preventivo: quello stesso per cui un “call-center” può telefonarci a suo piacimento, a meno che non gliene facciamo esplicito divieto).

a bis) un particolare tipo di cookies tecnici: i “cookies analitici”
Un’importante richiesta subito posta al “Garante per la Protezione dei Dati Personali” è stata quella della definizione giuridica dei c.d. “cookies analitici”, quelli per esempio di “Google Analytics”, un servizio di analisi del traffico web fornito da Google, Inc. Si tratta di “cookies” utilizzati per analizzare statisticamente le visite al sito allo scopo di raccogliere informazioni essenzialmente sul numero delle visite ed eventualmente la loro locazione geografica. Hanno quindi sostanzialmente come scopo solamente quello di fornire al sito un “feedback” sulla propria popolarità nella rete. Sono cookie utilizzati per raccogliere e analizzare il traffico e l’utilizzo del sito in modo anonimo. Questi cookie, pur senza identificare l’utente, consentono, per esempio, di rilevare se il medesimo utente torna a collegarsi in momenti diversi. Permettono inoltre di monitorare il sistema e migliorarne le prestazioni e l’usabilità. La disattivazione di tali cookie può essere eseguita senza alcuna perdita di funzionalità. I “cookies analitici” sono stati equiparati dal Garante ai “cookies tecnici”, a patto però che raccolgano esclusivamente informazioni statistiche in forma aggregata e che l’informativa fornita dal sito web sia chiara e adeguata sulle modalità utilizzabili dall’utente per impedire (“opt-out”), tramite le impostazioni del proprio browser, che il sito possa scaricarli sul proprio computer.

b) i c.d. “cookies di profilazione”. È qui che il discorso si fa serio dal punto di vista della privacy, perché si tratta di “cookies” che non hanno come scopo quello di far funzionare un sito nel modo desiderato dall’utente, ma quello di raccogliere informazioni sull’utente attraverso il monitoraggio dei siti visitati allo sopo di fare del marketing “mirato” (“direct marketing”). Perciò tutti i cookie non qualificabili come “tecnici” non possono essere installati sui terminali degli utenti stessi se questi non siano stati prima adeguatamente informati e non abbiano prestato al riguardo un valido consenso.

c) i c.d. “cookies di terze parti”. Questa non è una categoria tecnica, ma giuridica: i “cookies di terze parti” potrebbero anche entrare tecnicamente nella categoria dei “cookies tecnici”, ma arrivando nel computer dell’utente tramite un “link” del sito ad un altro sito, magari localizzato in un altro web server, è classificato come appartenente ad una “terza parte”. Sono i più invasivi, avendo in genere lo scopo di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni sull’utente, attraverso il monitoraggio dei siti da lui visitati, allo scopo di inviargli pubblicità “mirate”. Per fare un esempio banale: se un utente fa un robusto “googling” (ricerca su Google) alla ricerca di un volo diretto tra due aeroporti, è molto probabile che nei giorni successivi egli venga bombardato da offerte di voli riguardanti quella tratta ogniqualvolta visiti qualsiasi sito contenente pubblicità di terzi. Qui è necessaria non solo l’informativa, ma anche una diretta comunicazione al Garante.
Un altro esempio notevole è rappresentato dalla presenza dei “social plugin” per Facebook, Twitter, Google+ e LinkedIn. Si tratta di parti della pagina visitata generate direttamente dai suddetti siti ed integrati nella pagina del sito ospitante. L’utilizzo più comune dei social plugin è finalizzato alla condivisione dei contenuti sui social network.

3. Ma insomma, che tipo di cookies scarica questo sito?

Questo sito utilizza solamente i cookies “tecnici” che servono a far funzionare WordPress, il motore del blog.

I cookies tecnici, sono quelli normalmente utilizzati dal CMS (“Content Management System”, Sistema di Gestione dei Contenuti) WordPress, che è stato utilizzato come “motore” di base per la scrittura dei post e la navigazione all’interno del blog. Sono cioè necessari a WordPress per la navigazione, per i commenti dei visitatori (anche se il blog li ha disabilitati), e per i permessi agli utenti (anche se l’unico che ci scrive è il proprietario del sito). Insomma, il sito utilizza solo quelli indispensabili, “nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio”, come dice il legislatore.

Pur di non aver problemi il proprietario del presente sito ha pure rinunciato a Google Analytics, che gli serviva per avere un minimo di feedback sulle visite. Il numero che viene visualizzato sugli articoli è un semplice contatore interno al tema di WordPress che indica il numero delle volte che la pagina viene aperta; non è stato tolto per non toccare il codice del tema, cosa molto pericolosa se non si è molto esperti. Comunque non registra nulla, perché tiene conto anche delle volte che lo stesso autore del blog accede alla pagina.

NOTA BENE: il sito non propina alcun tipo di pubblicità mirata, per cui non scarica cookies “di profilazione”.

 4. Come disabilitare i “cookies”

Disabilitare i “cookies” tecnici è sempre una pessima idea, perché ciò rende il sito inutilizzabile. Se comunque lo si volesse in ogni caso fare, queste sono le istruzioni tecniche. Questo paragrafo può ovviamente tenere conto solo dei “browser” più diffusi.
Microsoft Internet Explorer: Per bloccare i cookie in Internet Explorer, cliccare sull’icona dell’ingranaggio che si trova in alto a destra e selezionare la voce Opzioni Internet dal menu. Nella finestra che si apre, selezionare la scheda Privacy e cliccare sul bottone Avanzate. A questo punto, mettere il segno di spunta accanto alla voce Sostituisci gestione automatica dei cookie e selezionare l’opzione Blocca sia sotto la dicitura Cookie dei siti Web e/o sotto la dicitura Cookie di terze parti. Clicca quindi su OK e il gioco è fatto. Se vuoi aggiungere delle eccezioni, ossia vuoi autorizzare i cookie su specifici siti, pigia sul pulsante Siti, digita l’indirizzo del sito che desideri aggiungere alle eccezioni e clicca sul bottone Consenti. Per attivare la funzione Do Not Track, clicca sull’icona dell’ingranaggio in alto a destra, seleziona la voce Sicurezza > Attiva richieste Do Not Track dal menu che compare e pigia sul pulsante Attiva nella finestra che si apre.
Google Chrome: Anche Google Chrome consente di bloccare completamente i cookie. Per riuscirci, devi cliccare sul pulsante Menu collocato in alto a destra (la classica icona ad hamburger) e selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella pagina che si apre, fai click sulla voce Mostra impostazioni avanzate che si trova in basso e pigia sul bottone Impostazioni contenuti. Dopodiché metti il segno di spunta accanto alla voce Impedisci ai siti di impostare dati per vietare l’utilizzo dei cookie ai siti che visiti direttamente e/o accanto alla voce Blocca cookie di terze parti e dati dei siti per impedire ai siti di terze parti di salvare i cookie sul computer. Per impostare delle eccezioni, fai click sul pulsante Gestisci eccezioni, digita l’indirizzo di un sito Web per il quale autorizzare l’utilizzo dei cookie, imposta l’opzione Consenti nel menu a tendina collocato sulla destra e premi su Fine per salvare le preferenze. Per attivare la funzione Do Not Track, torna nel menu Impostazioni > Mostra impostazioni avanzate di Chrome e metti la spunta sulla voce Invia una richiesta “Non tenere traccia” con il tuo traffico di navigazione.
Mozilla Firefox: Per disabilitare i cookie in Mozilla Firefox, devi cliccare sul pulsante Menu collocato in alto a destra (la classica icona ad hamburger) e selezionare la voce Opzioni dal menu che compare. Nella finestra che si apre, vai sulla scheda Privacy, imposta il menu a tendina Impostazioni cronologia su Utilizza impostazioni personalizzate e deseleziona l’opzione Accetta i cookie dai siti. Se invece vuoi bloccare i cookie solo per i siti di terze parti, imposta su Mai il menu a tendina Accetta cookie di terze parti. Per attivare la funzione Do Not Track, torna nel menu Opzioni > Privacy di Firefox e metti la spunta sulla voce Richiedi ai siti di non effettuare alcun tracciamento.
Apple Safari: Se utilizzi un Mac, puoi bloccare i cookie in Safari selezionando la voce Preferenze dal menu Safari (in alto a sinistra), recandoti sulla scheda Privacy e mettendo il segno di spunta accanto alla voce Blocca sempre. In alternativa, se vuoi consentire i cookie su un singolo sito Web, visita quest’ultimo, torna nelle impostazioni sulla privacy del browser e apponi il segno di spunta accanto alla voce Consenti solo dal sito Web attuale. Per attivare la funzione Do Not Track, torna nel menu Safari > Preferenze > Privacy e metti la spunta sulla voce Chiedi ai siti Web di non tenermi traccia.
Opera: Preferenze per i cookie: andare su Preferenze > Avanzate > Cookie. Queste impostazioni permettono di configurare la gestione dei cookie in Opera. L’impostazione predefinita prevede di accettare tutti i cookie. 1) Accetta i cookie: Tutti i cookie vengono accettati 2) Accetta i cookie solo dal sito che si visita: I cookie di terze parti, inviati da un dominio diverso da quello che si sta visitando, vengono rifiutati; 3) Non accettare mai i cookie: Tutti i cookie vengono rifiutati. Elimina i nuovi cookie all’uscita da Opera. Alcuni siti Web hanno bisogno dei cookie per funzionare correttamente. In questo caso, se si desidera evitare che i cookie inviati siano conservati fra una sessione e l’altra di navigazione, attivare l’opzione “Elimina i nuovi cookie all’uscita da Opera”. Chiedi prima di accettare un cookie. Per decidere di volta in volta cosa fare dei cookie ricevuti, selezionare “Chiedi prima di accettare un cookie”. Così facendo, ad ogni nuovo cookie, verrà visualizzata la finestra di dialogo cookie contenente informazioni sull’origine del cookie e i suoi attributi. Gestione dei cookie. Il gestore dei cookie permette di esaminare e modificare i cookie salvati in Opera. Il tasto “Gestione dei cookie…”, apre una finestra contenente un elenco di cartelle, ognuna identificata da un dominio. Dopo aver utilizzato il campo di ricerca veloce per localizzare un dominio, aprire la relativa cartella per visualizzare tutti i cookie a esso connessi.
Android: Chrome – se hai uno smartphone o un tablet Android e vuoi impedire il salvataggio dei cookie nel browser di sistema (Chrome), pigia sul pulsante Menu collocato in alto a destra (l’icona con i tre puntini) e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella pagina che si apre, fai click sulla voce Impostazioni contenuti e rimuovi la spunta dall’opzione Accetta i cookie. Se vuoi attivare la funzione “Do Not Track”, vai invece su Impostazioni > Privacy, pigia sul pulsante “Non tenere traccia” e sposta la levetta che si trova in alto a destra su ON.
Firefox – per disattivare i cookie in Firefox per Android devi pigiare sul pulsante Menu collocato in alto a destra (l’icona con i tre puntini) e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella pagina che si apre, pigia su Cookie e metti la spunta su Disattivati se vuoi disattivarli completamente o su Attivi, esclusi di terze parti se vuoi disabilitarli solo per i siti di terze parti. Per attivare la funzione Do Not Track, pigia invece sulla voce Tracciamento e scegli l’opzione Richiedi ai siti di non effettuare alcun tracciamento dal riquadro che si apre.
iPhone e iPad: Se non sai come bloccare i cookie in Safari su iPhone e iPad, non ti preoccupare, è facilissimo. Tutto quello che devi fare è recarti nelle Impostazioni di iOS (pigiando sull’apposita icona che si trova in home screen) e selezionare l’icona di Safari dal menu che si apre. Successivamente, vai su Blocca cookie e metti la spunta sull’opzione Blocca sempre per disattivare completamente i cookie. Per attivare la funzione Do Not Track, torna nel menu Impostazioni > Safari e imposta su ON la levetta relativa alla voce Non rilevare.

Per la normativa giuridica ufficiale puoi consultare:
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/2142939
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3118884
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/export/3585077

Per specifici programmi “social” (comunque non direttamente accessibili dal sito):
Facebook informativa: https://www.facebook.com/help/cookies/
Facebook (configurazione): accedere al proprio account. Sezione privacy.
Twitter informative: https://support.twitter.com/articles/20170514
Twitter (configurazione): https://twitter.com/settings/security
Linkedin informativa: https://www.linkedin.com/legal/cookie-policy
Linkedin (configurazione): https://www.linkedin.com/settings/
Google informativa privacy policy: https://www.google.it/policies/privacy/partners/
Google+ informativa: http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/cookies/
Google+ (configurazione): http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/managing/
Google Analytics: https://tools.google.com/dlpage/gaoptout

Note legali sul Copyright

Secondo la Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni, nel territorio italiano le fotografie prive di carattere creativo e le riproduzioni di opere dell’arte figurativa vedono scadere i diritti di copyright, e quindi divengono di pubblico dominio, a partire dall’inizio dell’anno solare seguente al compimento del ventesimo anno dalla data di produzione (articolo 92). In accordo al testo di legge, tali fotografie sono: «immagini di persone o di aspetti, elementi o fatti della vita naturale e sociale, ottenute col processo fotografico o con processo analogo, comprese le riproduzioni di opere dell’arte figurativa e i fotogrammi delle pellicole cinematografiche. Non sono comprese le fotografie di scritti, documenti, carte di affari, oggetti materiali, disegni tecnici e prodotti simili» (articolo 87). Le immagini considerate opere dell’ingegno di carattere creativo, invece, diventano di pubblico dominio dopo 70 anni dalla morte dell’autore (articolo 2, numero 7 e articolo 32-bis). Non sono perciò ammesse, a detta di legge, scansioni di libri, mentre secondo l’interpretazione corrente le foto storiche recuperate via Internet possono essere pubblicate, a meno che non indichino chiaramente la fonte web, alla scadenza appunto del ventesimo anno. Il diritto di citazione a fini culturali e scientifici (in qualche modo garantito, altrimenti poveri laureandi…), è regolamentato dall’art. 70 della stessa legge, che recita: «1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali. 1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma. 2. Nelle antologie ad uso scolastico la riproduzione non può superare la misura determinata dal regolamento, il quale fissa la modalità per la determinazione dell’equo compenso. 3. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta». Il comma 1 bis garantirebbe quindi la libera pubblicazione via web di immagini a bassa risoluzione per fini culturali e/o scientifici, sempreché l’utilizzo non sia commerciale (per cui, per esempio, niente banner pubblicitari). Negli Stati Uniti vige la disposizione legislativa della Section 107 del Copyright Act del 1976, che regolamenta il c.d. “fair use” (“uso corretto”): “allowance is made for ‘fair use’ for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use.” Cioè, a condizione che sia finalizzata alla “promozione del progresso della scienza e delle arti utili”, è garantita la liceità della citazione non autorizzata, o l’incorporazione non autorizzata, di materiale protetto da copyright nell’opera di un altro autore.

Anche se gli articoli di legge citati semberebbero garantire un certo spazio d’azione per quanto riguarda la pubblicazione di foto a bassa risoluzione, l’interpretazione giurisprudenziale della legge italiana sul diritto d’autore rimane comunque molto restrittiva, e siccome l’autore del presente blog non vuole avere guai causa diritti di copyright, anche a costo di far purtroppo mancare ai post prezioso materiale iconografico, egli preferisce mantenere una condotta molto prudente.

A tale scopo, assicura che le foto inserite nei post sono tutte esclusivamente scelte tra quelle reperibili con il filtro di Google “riutilizzo non commerciale“.  In particolare, copertine di dischi vengono riportate se, e solo se, compaiono con questo filtro. Eventuali errori sono fatti in completa buona fede e nell’eventualità di un richiamo le foto verranno subito cancellate.

La presenza nella didascalia della sigla “CC” significa che l’immagine è utilizzata con la licenza “Creative Commons“, i cui termini sono esposti al link:

http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/legalcode

Alle immagini non vengono apportate modifiche. In didascalia è sempre citato il tipo di licenza e se necessario l’autore della foto. Se in didascalia non fosse riportato nulla, la foto deve intendersi di dominio pubblico.

Non vengono postate foto tratte da scansioni di libri a stampa.

Per quanto riguarda citazioni dirette, esse sono tali solo se tratte da it.Wikipedia o da en.Wikipedia, a meno che non si tratti di materiale chiaramente di dominio pubblico (esempio libri di autori già abbondantemente defunti in edizioni vecchie di più di 70 anni e reperibili in siti tipo “Progetto Manunzio” o “Internet Archive”). Può darsi che, per ragioni espositive, sia comunque citata tra virgolette qualche parola diretta o spezzone di frase, allo scopo di chiarificare il pensiero dell’autore a cui si sta facendo riferimento.

In caso di commenti dell’autore su libri in commercio, il libro è segnalato bibliograficamente e il contenuto è sempre riportato in maniera indiretta. Non penso che ci sia alcuna legge che impedisca ad un blogger di esprimere un parere su un libro in commercio, magari facendo oltretutto pubblicità del tutto gratuita alla Casa Editrice.

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